15) REALTA' ASTRATTA.

In quel periodo frequentai alcuni contesti urbani che rispecchiarono il mio stato d'animo.
Strade vuote, vicoli privi di gente ed ambientazioni prive di luce. Come se io e la fotografia facessimo parte dell'oscurità.
In condizioni di scarsa luce mi lasciai trasportare da qualche mia visione cognitiva.
Come se avessi avuto la sensazione di aver già intrapreso situazioni realmente vissute, ma che non mi furono realmente accadute prima.
Vidi una presenza misteriosa, immediatamente cercai di capire chi fosse. Purtroppo non riconobbi il suo volto.
Mi resi conto della realtà dopo pochissimi secondi proprio quando ebbi la percezione delle mie mani che presero la macchina fotografica ed istintivamente mi venne automatico scattare una foto a quell'essere umano.

Quando stampai la foto vidi la realtà di quel luogo dove prese forma questa presenza così suggestiva che impressionò la mia mente per una frazione di secondo.
Come se avessi avuto la consapevolezza di essermi ritrovato nel bel mezzo di un ricordo all'interno di un sogno.

La fotografia potrebbe rivivere un ricordo vissuto all'interno di una frazione di secondo.
Come se fosse possibile scattare una foto ai nostri pensieri accaduti o che potranno prendere vita in futuro oppure come se avessimo scattato una foto ad un nostro dèjàvu.

P.s. : un giorno, nello stesso vicolo, in quel posto preciso, qualche settimana più avanti, conobbi una studentessa con la passione per la fotografia. 



(Via Tanari Vecchia, Bologna).





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