23) SEGNI CASUALI - Parte 1.

Siamo solamente e soprattutto noi stessi gli artisti immaginari del caso, disegnando la linea del nostro tempo, camminando a testa alta, tracciando il nostro percorso. Anche nel nostro tragitto quotidiano.

Anche se inizialmente dovessimo intraprendere nuove strade, troveremo sempre il nostro traguardo, più lontano. Un po' come da bambini, spinti dalla nostra più istintiva curiosità, sbirciavamo dal buco della serratura e vedevamo tutto minuscolo, solamente quando riuscivamo ad aprire la porta potevano rimanere emozionati dall'immensità di poter guardare da vicino quello che inizialmente fu dietro la porta. Come se ponessimo lo sguardo dietro ad una macchina fotografica nel momento in cui dovessimo scattare una fotografia, restando immobili ad aspettare che qualcosa, prima o poi, accadrà, osservando cosa ci sarà al di la dell’obiettivo.

Il nostro sguardo è posto per guardare chi abbiamo difronte, i nostri occhi per scrutare chi sarà al nostro fianco, a volte non saranno solamente persone, a volte saranno segnali ben visibili come cartelli stradali, anticipatamente situati ad indirizzare il giusto senso di marcia.
Altri saranno incisi a pochi passi dal nostro sguardo, pronti per essere colti in un istante decisivo, cogliendo l'attimo o scattando una fotografia, come se fossero disposti all'interno di qualche specifico luogo, come se dovessimo seguire una strada ben precisa nel momento in cui saremo inconsciamente disorientati, ma solamente dalla mancanza di una emozione.


(Via Zanardi, Campo Sportivo Pizzoli, Bologna).

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