20) LUCE DISCONTINUA.

Girovagando per la città spinto dal mio istinto, come se ci fosse una lunga strada luminosa da percorrere. In certi periodi però mi sembrò buia e difficilmente percorribile.

Troppo tempo lontano dalla mia macchina fotografica. Come se stessi lasciando una penna priva di inchiostro senza la quale non sarebbe stato possibile scrivere una nuova storia.
La mia mente fu oscurata da molti turbamenti. Come se fossi abbandonato totalmente dalla fotografia o come se i miei occhi fossero privi di luce, annebbiati da indecisioni e da molteplici turbamenti.

Quella stessa luce illuminò nuovamente i miei tragitti quotidiani.
Colsi l'occasione di rifrangerla attraverso i miei occhi, girovagando continuamente per gli stessi luoghi. Come un ago e filo in grado di ricucire i miei stessi passi con i miei percorsi quotidiani.

In fotografia è possibile scrivere con la luce naturale, ma soprattutto anche con quella dei nostri occhi.
A volte capita inconsciamente di chiudere gli occhi e di rimanere nel buio per un lungo periodo, oppure, in certi momenti, capita che questa luce illumini ad intermittenza.


(Via Francesco Rizzoli, Bologna)

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